Antico dipinto di Giuseppe Nogari (Venezia 1699-1763), intitolato "Vecchia con filatoio" munito di bella cornice a cassetta in legno a doppio ordine di intaglio, dorato ed ebanizzato.
Epoca : Prima metà del XVIII secolo
Provenienza : Italia, scuola veneta
Materiali : olio su tela, cornice in legno ebanizzato e dorato
Dimensioni : Altezza 60 cm Lunghezza 50 cm
In discreto stato conservativo, tela da riparare (squarcio in alto a destra) e da pulire.
Il Nogari qui conferma quanto già compreso dal Marchese Ottavio Casnedi, suo committente, che per primo, notandone le capacità, iniziò a richiedergli dipinti di mezze figure. Diciamo che in linea generica, la tematica del ritratto coinvolse l'artista veneziano lungo l'arco della sua carriera tanto da essere ad oggi noto in special modo per i suoi personaggi ritratti a mezzo busto ma anche ad intera figura, tutti intrisi di sentita espressività come nel caso del nostro dipinto.
L'anziana è di fatto qui ripresa di mezzo busto ruotato con lo sguardo compassionevole rivolto verso lo spettatore quasi pretendesse da noi qualcosa. Si tratta di una donna al filatoio intenta nell'operazione meccanica della filatura, ritratta nella penombra di una probabile filanda, isolata dal contesto ed accesa da una luce calda, diretta e coinvolgente che le esalta i riflessi della bianca capigliatura come dell'incarnato oramai solcato dallo scorrere del tempo. Emerge, oltre alla misera condizione dell donna, lo spaccato di un'epoca di transizione tra l'economia agricola e l'alba dell'economia industriale, esemplificato proprio dalle filande del nord Italia.
Pennellata svelta, pastosa, tavolozza composta da tinte terrose, ombrose, perfettamente in linea con la dimensione indigente del personaggio ritratto.
Bella cornice a cassetta movimentata da un triplo ordine d'intaglio ligneo dorato e da una fascia piana tinta nera ed ingentilita con racemi dorati nei quattro angoli.
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Dipinto attribuito alla mano del pittore fiorentino Matteo Bonechi raffigurante "Rebecca e Labano".
Epoca : Prima metà del XVIII secolo
Provenienza : Italia, scuola fiorentina
Materiali : Olio su tela
Dimensioni : Altezza 40 cm Lunghezza 56 cm
Già riferiti ad un autore lombardo, i dipinti trovano migliori relazioni con gli esempi della scuola toscana. Le similitudini con le opere di Matteo Bonechi (Firenze, 1669-1756) infatti, ne suggeriscono l'attribuzione, in modo particolare osservando i profili dei volti e le pennellate, distese in maniera veloce e sfrangiata offrendo
risultati di bellissima qualità e peculiari caratteri narrativi.
Breve biografia
Bonechi si formò a Firenze e fu forse allievo di Giovanni Camillo Sagrestani con cui sovente si confonde.
La sua arte caratterizza il rinnovamento pittorico fiorentino del primo Settecento,
avvenuto nel corso degli epigoni del secolo precedente grazie a Pietro da Cortona,
Luca Giordano e Sebastiano Ricci, influenze a loro volta modulate dal classicismo marattesco e bolognese, raggiungendo esiti di squisito rococò intessuto da levità cromatiche cangianti e da una luminosità vibrante.
Matteo Bonechi fu un pittore d'affresco di scuola fiorentina del primo Settecento, lo ritroviamo, in gioventù allievo di Francesco Botti, ma una maggiore influenza la subì da Giovanni Camillo Sagrestani, forse il più importante frescante fiorentino della generazione precedente. Il Lanzi invece, data la vicinanza dello stile, lo indica proprio come alunno di Sagrestani.
In ottimo stato conservativo.
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Antico dipinto intitolato "Ritratto di cuoco", opera realizzata ad olio su tela attribuita a Salomon ADLER (Danzica, 1630 – Milano, 1709) raffigurante il ritratto in primo piano di un ignoto personaggio nelle vesti di cuoco.
Epoca : Seconda metà del XVII secolo
Provenienza : Scuola internazionale
Materiali : olio su tela
Dimensioni : Altezza 128 cm Lunghezza 92,5 cm
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